"Cinquanta sfumature di Danai" di Federico Bellini
(Riders of the Sidhe, di John Duncan. 1911)
Il numero 50 simboleggia “l’Uomo Totale”, l’essere universale
espressione delle vite individuali, così come anche l’ascensione spirituale,
l’intuizione, o sovente associato anche all’Illuminazione.
Considerato come il “più santo ed il più
naturale dei numeri”, perché eguaglia la somma dei quadrati dei numeri
(9+16+25) costruiti sul triangolo sacro di Pitagora (3, 4 e 5), ed anche al
prodotto di 5x10 (pentade e decade), è anche un numero di generazione della
vita e dell’Armonia Universale, tra Microcosmo e Macrocosmo.
I Maya, morbosamente attratti dagli
accadimenti del Cielo, la matematica
e la precisione che conseguentemente riversavano nella loro ritualistica,
provavano, ad esempio, per l’ammasso delle Pleiadi,
una predilezione del tutto unica. Durante la notte, esse si trovavano al centro
del Cielo, e per onorarle si
accendeva un fuoco, ritenuto sacro, dopo che tutti gli altri erano stati
spenti. La cerimonia durava per almeno 5 giorni, dove veniva bruciato
continuamente anche dell’incenso, ma veniva ripe-tuta una volta ogni 52 anni.
Sicuramente il numero 50 trovò, però,
nell’antica Grecia, degli utilizzi alquanto insoliti e insistenti, a cominciare
dai 50 Eroi che componeva
l’equipaggio della nave Argo, gli Argonauti, dai 50 figli di Ercole, nati
dalle 50 sorelle di Thespios, i 50 Figli
di Priamo e che furono tutti uccisi; l’ultimo, chiamato Paride, causò poi
la Guerra di Troia. Contiamo inoltre
anche 50 nereidi, Figlie di Nereo,
dio marino e di Doris, le onde, ma anche i 50 Figli di Licaone, re di Arcadia, sterminati da Zeus, i 50 Figli che Teseo uccise, figli di Pallade, fratello di Egeo, sino ad arrivare
alle 50 Danaidi, Figlie di Danao, che
dovevano andare in spose ai 50 cugini, Figli
di Egitto, ma che alla fine sposarono i Pelasgi; un'altra variante della
storia sostiene che sposarono e poi massacrarono i loro 50 cugini, ad eccezione
di Linceo, il quale a sua volta massacrò le Danaidi, tranne Ipermnestra,
risparmiata per amore.
50 furono anche i compagni di Gilgamesh
durante il viaggio sulla sua imbarcazione, come 50 erano sia i grandi Dèi, e quelli minori detti Igigi, Figli di Anu, il Cielo. Ma anche l’Uovo del
Mondo, secondo la tradizione induista, misurava 50 crore di yojana, così
come per l’estensione della Terra, a cui si aggiungeva l’estensione dello Spazio, si otteneva 50+50=100 crore di
yojana. La semicirconferenza, con la sua convessità rivolta verso il basso,
rappresentava una coppa, nella quale era racchiuso il germe non ancora
sviluppato, e questa coppa era l’Arghya
(l’offerta, la libagione), l’Arca, o
l’Uovo nello Spazio in cui galleggia
la Terra come descritto nel Vishnu Purana,
ossia la Madre e la potenza della Natura, contenitore e matrice di tutti i
semi della vita.
Nun è la quattordicesima lettera di
molti abjad semitici, inclusi il fenicio, l'aramaico, l'ebraico e l'arabo,
essa ha valore numerico 50 e significava Pesce
(secondo altri un Serpente, comunque
acquatico). La Nun viene accostata al profeta Giona, che dopo essere stato
ingoiato dalla balena, il ventre delle tenebre, tornò a nuova vita,
completamente rigenerato. Questa lettera, nell’alfabeto arabo, è inoltre costituita
dalla metà inferiore di una circonferenza, con un punto al centro. La
semicirconferenza inferiore è anche la figura dell’Arca galleggiante sulle acque, e il punto che si trova al suo
interno rappresenta il Germe che vi è
contenuto.
Ma nell’Ebraismo, ad esempio,
innumerevoli sono le corrispondenze con questo numero, come nella festa della Pentecoste, celebrata 50 giorni dopo la Pasqua, o il numero dei capitoli del
libro della Genesi, nella Bibbia, è di 50, così come l’ampiezza
dell’Arca di Noè era di 50 cubiti, o 50
furono anche i profeti della fratellanza che con Eliseo testimoniarono
l’elevazione di Elia su di un carro di fuoco, mentre altri 50 uomini lo
cercarono per tre giorni senza trovarlo.
Mosè ricevette i Dieci Comandamenti 50 giorni dopo l’uscita dall’Egitto, così come
dopo aver raggiunto l’età dei 50 anni, i Leviti lasciavano il loro ministero
nelle funzioni del Tempio. Sempre nella religione ebraica, un Giubileo aveva una durata di 50 anni e,
durante questo periodo, un anno si doveva dedicare a Dio e al riposo. La legge annullava tutti i debiti e le colpe nel
cinquantesimo anno, anche gli schiavi venivano rilasciati ogni 50 anni, ed il
lavoro agricolo era sospeso ed i lotti di terra ritornavano ai primitivi
proprietari ed ai loro discendenti.
Nel più tardo Nuovo Testamento, si narra che il viaggio della Sacra Famiglia per fuggire in Egitto,
durò circa cinquanta giorni, e 50 soldati furono messi a guardia attorno alla
sommità del Golgota, durante la crocifissione del Cristo. Gli Esseni
avevano anche un pasto rituale il giorno del sabato, ripetuto ogni 50 giorni,
essendo per loro sacri i numeri 7 e 50; durante le feste del 50esimo giorno
cantavano anche degli inni. Persino Padre Pio da Pietralcina aveva a che fare
con il numero 50, in quanto ricevette le stigmate nel settembre del 1918 e gli
fu rivelato che le avrebbe portate sino alla morte, avvenuta nel settembre del
1968, cinquant’anni dopo; le stigmate si dice scomparvero tre giorni prima del
decesso.
Ma 50 sono anche i grani del rosario Aksha-Mala degli indiani, e 50 sono i
bastoncini della stessa lunghezza che si maneggiano durante le consultazioni
del I Ching, come il quattordicesimo Arcano dei Tarocchi, l’Angelo Solare, interpretato come segno
del cambiamento, delle mutazioni e delle trasformazioni, è legato sempre a
questo numero. E se consideriamo che Sirio B, la stella nana bianca che orbita
intorno alla principale Sirio A (α Canis Majoris), si trova ad una distanza
media di 19,8 UA (la distanza è in realtà variabile da un minimo di 8,1 e 31,5
UA), e ruota intorno ad essa con un periodo di 50 anni, forse iniziamo a
capire dove risieda l’importanza di questo numero in tutte le mitologie della
Terra, specie in quelle di origine indoeuropea…
*
"Il Cammino del Viandante" di Federico Bellini
Parte III - Mitogenesi / Approfondimento