"Una panoramica storica" di Federico Bellini
Per “Storia
dell’Uomo o dell’Umanità”, si intende l’insieme di tutte le vicende umane
all’interno della Storia della Terra. Secondo la teoria evoluzionistica, l’uomo
è il frutto di un processo evolutivo, lungo e complesso, dove l’inizio della
sua storia può essere fatto risalire all’interno di una serie di diversi stadi
di sviluppo. Generalmente si tende a parlare di “Storia Umana” nel momento in cui apparve il primo manufatto
artificiale (tecnologico) ad opera dell’allora australopitheco, seppure la
recente storia sia parte di un genere più a noi vicino e di cui attualmente ne
facciamo parte, l’Homo Sapiens, il cosiddetto “Uomo Moderno”, apparso circa 200.000 anni fa.
Seppure in ambito accademico, il primo
dei periodi della storia umana è indicato generalmente attorno a 2.6-2.5
milioni di anni fa, includendo all’interno diverse specie ominidi, l’industria
litica più tarda, attorno a 1 milione 850 mila anni fa, ad opera dell’Homo
Habilis, sancisce la nascita della tecnologia, e con essa l’inizio della Preistoria. Nella cultura occidentale,
inoltre, si suddivide questo grande periodo della nostra Storia in due sezioni ben distinte: la Preistoria, ovviamente, e che si scinde a sua volta in Età della Pietra (Paleolitico,
Mesolitico, Neolitico), l’Età del Bronzo (con
le sue rispettive ripartizioni) e la Storia,
con l’Età Antica, Medievale, Moderna e Contemporanea.
Inoltre, particolarità
di non poco conto, se la Preistoria è
composta da fattori comuni a tutte le attuali Civiltà del Mondo, a partire dalla Storia Antica, tale periodizzazione classica riflette maggiormente
le vicende del Vicino Oriente, del
continente europeo e del mondo occidentale in generale, tralasciando gli altri
continenti, non meno importanti, quali Africa, Asia, Oceania e le Americhe
pre-colonizzazione.
La Preistoria
(dal latino præ "prima, innanzi"
e historia "storia"),
pertanto, è il periodo della storia umana che convenzionalmente precede la
scrittura, anteriore quindi alla storia documentata, (almeno in Eurasia) attorno
al IV millennio a.C. In questo lunghissimo periodo appare la tecnologia, la
costruzione di primi rudimentali e rozzi utensili in pietra da parte dei primi
ominidi. Tale periodo termina intorno ai 5.500 anni fa, nel momento in cui viene
inventata la scrittura da parte dell’Homo Sapiens, evento che segna l’inizio
della nostra Storia. La Preistoria,
perciò, può essere così suddivisa:
· Paleolitico
(2,5 milioni di anni fa - 20.000 a.C. circa): si registra la più antica e lunga
era della Storia dell'Uomo (ne ricopre circa il 99%), inizia con la nascita
della tecnologia e termina con la comparsa delle prime forme di agricoltura.
Nel corso di quest'epoca si verifica il lento passaggio dalla specie Homo Habilis
all'Uomo Moderno (Sapiens).
· Mesolitico
(20.000 - 10.000 a.C. circa): viene considerata la fase di transizione tra
Paleolitico e Neolitico, e che vede alcune società umane avviarsi
all'agricoltura e alla vita sedentaria.
· Neolitico
(10.000 a.C. - 3.500 a.C. circa): inizia con la transizione Neolitica, ovvero
con il completo passaggio di alcuni gruppi umani (in Mesopotamia, Cina, India)
da comunità nomadi dedite alla caccia, la pesca e la raccolta, a comunità
stabili dedite all'agricoltura e all'allevamento.
· Seguiranno:
l’Età dei Metalli, l’Età del Rame o Eneolitico, l’Età del Bronzo e poi del Ferro.
· La Preistoria termina con l'invenzione
della Scrittura.
Mentre la Storia può essere suddivisa in questo modo:
· (3.500
a.C. circa - tempo presente): è il periodo della storia umana successivo
all'invenzione della Scrittura,
tradizionalmente diviso in quattro età (o epoche storiche):
· Età Antica: tra l'invenzione della Scrittura (3.500 a.C.) e la caduta dell'Impero Romano d'Occidente (476 d.C);
· Medioevo: dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente (476 d.C) all'arrivo di Cristoforo Colombo
in America (1492 d.C.);
· Età Moderna: dall'arrivo di Cristoforo Colombo in
America (1492 d.C.) alla Rivoluzione Francese
(1789 d.C.) e alla Rivoluzione Industriale
(fine XVIII secolo);
· Età Contemporanea: dalla Rivoluzione Francese (1789) e dalla ravvicinata Rivoluzione Industriale (fine XVIII
secolo) al presente attuale.
Tralasciando temporaneamente la Preistoria, periodo già ampiamente
trattato nella Lezione 7 della
seconda parte di questo libro, Antropogenesi,
in questo studio, vertiamo adesso la nostra attenzione sull’Uomo Moderno che, secondo studi
genetici, si pensa si sia originato in Africa circa 200.000 anni fa,
colonizzando il mondo attraverso una serie di ondate migratorie, definite “Out-of-Africa II” (la seconda fuoriuscita
dal continente africano; la prima fu ad opera dell’Homo Erectus), dove a
grandi linee possiamo così censire: la colonizzazione dell’Eurasia e l’Oceania
(circa 50.000 anni fa), ibridandosi con le specie in precedenza lì stanziatesi
(denisoviani in Asia orientale e neanderthaliani in Eurasia occidentale), e le
Americhe, si pensa attorno ai 15.000 / 10.000 anni fa, seppure alcuni studi
retrocedano tale periodo persino ai 40.000 anni fa.
Secondo questi studi, le attuali etnie
caucasiche, indiane ed oceaniche, conservano tracce di ibridazione con l’Homo
di Neanderthal, ereditate tramite la trasmissione paterna del cromosoma Y,
avvenuta in Europa, mentre altre popolazioni non presentano tali tracce,
interpretando tali anomalie con l’origine africana dell’Uomo Moderno, territorio dal quale sarebbe nato e poi diffusosi nel
resto del Mondo, ibridandosi successivamente con le altre specie Homo, durante
la colonizzazione o invasione dei territori; la nostra specie, l’Homo Sapiens,
è inoltre responsabile dell’estinzione delle altre specie umane (Erectus,
Denisova, Neanderthal, etc.)
Secondo alcune teorie non accademiche,
la Terra sarebbe stata oggetto in passato (ma anche nel nostro attuale
presente) di un processo trasformativo perpetrato attraverso l’intervento di
intelligenze non terrestri. In tal caso si potrebbe pensare ad un vero e
proprio “Laboratorio Extraterrestre”,
dove tutto ciò che esiste, dalle piante agli animali, sino all’Uomo, sarebbe
nato da un mix genetico primordiale utilizzato a più riprese mediante vari
esperimenti, condotti in varie fasi della storia del pianeta, per arrivare a
creare l’attuale sistema vivente. Anticamente, se andiamo a ben vedere, tale
concetto poteva essere ravvisabile in una sorta di “Laboratorio Divino” interno alle maggiori religioni o filosofie
antiche, apparse nei vari continenti ad opera umana, dove si sostiene che
furono gli Dèi, o un unico Dio, a creare, non soltanto l’intero Universo, ma
infine anche la Terra come estrema sin-tesi di questa grandiosa operazione,
arrivando poi all’Uomo come un ulteriore ed estrema sintesi di questo processo
eterno e perfetto.
Tolta la visione edulcorata ed
infantilistica delle visioni primitive, che reputava ciò di inconoscibile di
esclusiva opera di un “Agente Divino”,
e dove queste Divinità, discese dal
Cielo, avrebbero modificato il pianeta per renderlo abitabile, popolandolo di
piante ed animali, - e dove infine vi avrebbero creato o “importato” l’Uomo -, è chiaro che secondo tali racconti, Esseri in carne ed ossa, scendevano e
salivano al Cielo, come oggi lo fanno i nostri Astronauti nelle loro missioni spaziali. I miti antichi, inoltre,
raccontano che queste Divinità, una
volta portata a compimento questa opera creazionistica, vennero persino ad
abitare sulla Terra in mezzo alle loro creature, insegnando regole di vita
sociale, a coltivare, a cacciare, etc.
Risulta evidente che tali teorie
ritenute non valide dalla nostra Scienza attuale, e che vede il primato del
centrismo umano sull’intero Cosmo,
non prenda in considerazione anche la possibilità che gli esseri umani, alla
fine, siano come quei topolini tenuti in laboratorio dentro una gabbia, nel
nostro caso un intero pianeta chiamato “Terra”,
dal quale non possiamo fuggire se non per brevi lassi di tempo, e senza nemmeno
potercene andare tanto lontani, dovendo inoltre sempre tornare indietro al
proprio punto di partenza.
Inoltre, se Charles Darwin sosteneva che
le specie si evolvono e progrediscono adattandosi all’ambiente e alle
condizioni da esso dipendenti, è altrettanto dimostrabile come l’Uomo abbia
spesso fatto l’opposto durante la sua intera “storia evolutiva”, perché il suo presunto progredire, nel corso dei
millenni, è stato costellato da moltissimi punti di Civiltà e da altrettanti punti di regressione. Il primo di questi
casi fu la straordinaria abilità di adattamento e di diffusione in quasi tutto
il globo dell’Homo Erectus, per un periodo lunghissimo di oltre 1 milione di
anni, bruscamente interrotto con l’avvento di altre specie di ominidi e
dell’Homo Sapiens.
In epoca più recente, un fenomeno di
così vasta portata avvenne attorno agli 11-8.000 anni fa, quando fu fondata la
città di Gerico in Palestina, considerata da molti la più antica città del Mondo.
Si stima che attorno all’8.000 a.C, in tutto il pianeta vi fosse una
popolazione umana che ammontava a circa 10 milioni di individui, e nel mentre
in vari continenti, seppur timidamente, si ebbe l’inizio di un’organizzazione
sociale più complessa. Improvvisamente, 3-2.000 anni più tardi, si verificò una
regressione di questa capacità, dimostrata da ritrovamenti archeologici dove la
popolazione era ritornata ad utilizzare utensili di pietra, oggetti semplici
di argilla, sino a quando, poi, in modo ancor più misterioso, qualcosa la
sottrasse da questo ennesimo declino.
Successivamente, spinta
da una forza innovativa, l’umanità tutta conobbe l’impensabile, perché molto
probabilmente, gli stessi Uomini smisero di essere dei rozzi primitivi quando iniziarono
ad imitare i loro Déi. Nei millenni e secoli successivi, in una spinta mai del
tutto esaurita (e ancora oggi in continua fase operativa), apparvero decine di
popoli che diedero vita a Civiltà
incredibili come quella della Valle
dell’Indo, la Civiltà Sumera in
Mesopotamia, o quella Egizia nella
Valle del Nilo, sino ad arrivare ai grandi popoli asiatici ed europei (Greci, Romani, Indo-Cinesi,
etc.), così come nelle Americhe (Maya,
Aztechi, Incas, etc.), tutte civiltà intrise di conoscenze astronomiche,
geometriche, con capacità di erigere impensabili e superlative costruzioni
architettoniche; tutte conoscenze che via via, durante il corso dei secoli, sono
poi giunte sino a noi.
Sommariamente, e a grandi linee (molti
degli aspetti qua sotto riportati verranno poi ripresi e approfonditi nei successivi
capitoli), possiamo considerare i seguenti eventi storici, come dei tasselli
fondamentali per comprendere il nostro percorso storico in questi ultimi 8 mila
anni di storia.
· Una
lettera sumera scritta in cuneiforme, inviata al re di Lagash dal grande
sacerdote Lu'enna, e che lo informa della morte del figlio in battaglia, trovata
presso Telloh in Iraq, e risalente al 2.400 a.C., determina quella che è
considerata una delle primissime prove dell’invenzione della scrittura, passo
che determina il passaggio dalla Preistoria
alla Storia Antica.
· Circa
6000 anni fa (secondo alcuni, millenni prima anche nel continente indiano si
avviò questo processo) si formarono in Mesopotamia, nell'antico Egitto e,
probabilmente anche in Siria, le prime forme di città-stato e che svilupparono poi
la scrittura e le grandi religioni.
· Si
avviò la formazione di gruppi organizzati o a vere e proprie forze militari a
protezione della popolazione, nonché ai governi per l'amministrazione delle
società che si andavano sempre più sviluppando. Nella cultura babilonese, ad
esempio, il Codice di Hammurabi è la
prima testimonianza di legislazione pervenutaci.
· Contemporaneamente,
la Civiltà della Valle dell’Indo (si
presume 3.300-1.300 a.C.), estesa geograficamente lungo il fiume Indo nel
subcotinente indiano, ma anche lungo il corso del fiume Sarasvatī (poi
prosciugatosi), si colloca tra le più antiche del Mondo, insieme alle altre sopradescritte, e se nel mentre lo
sviluppo urbano in Egitto e Mesopotamico fu precoce, in India fu più esteso,
arrivando ad includere anche l’attuale Pakistan e intere zone dell’India
occidentale.
· Gli
stati nascenti si ritrovarono a cooperare e a competere per le risorse, non di
rado muovendosi guerra, al contempo lo sviluppo delle città portò alla
costruzione di imponenti strutture di vario genere, di carattere religioso,
amministrativo, bellico, etc., per l’abbellimento delle stesse città, ma al
contempo si accentuarono anche le differenze tra le classi sociali, facendo
emergere il fenomeno della schiavitù dalla quale l’Umanità, ancora oggi non si
è completamente liberata.
· Emersero
le prime forme di economia. Da un semplice scambio basato sul baratto, si passò
all’uso più proficuo della merce di scambio: frumento, riso o bestiame, sino
all’utilizzo degli utensili di metallo o pietre, persino dei primi oggetti
preziosi, e che garantirono scambi su lunghe distanze e periodi di tempo, con
lo sviluppo di società mercantili; come conseguenza nasceranno i cosiddetti “Popoli del Mare” quali i Micenei, gli
Etruschi, i Fenici, etc.
· Ancora
più ad oriente, testimonianze dell’antica agricoltura cinese, basata sulle
risaie, ancora oggi in uso, e datate al 6.000 a.C., sono associate alla Cultura di Peiligang (裴李崗文化) della contea di Xinzheng (新鄭縣), Henan (河南省). Con l'agricoltura aumentò la
popolazione, l'abilità nell'immagazzinare le risorse, e comparvero le prime
figure di amministratori ed artigiani e dei primi centri culturali.
· In
Giappone comparve e si sviluppò il misterioso Periodo Jōmon, dove troviamo, forse, il primo esempio di manufatti
ceramici.
· In
Grecia nacquero le città-stato, e qui sorsero le prime grandi Scuole di Filosofia, le più antiche
forme di speculazione del pensiero umano, sicuramente in contatto con le culture
orientali coeve, specie persiane.
· Attorno
a 3-2000 anni fa si svilupparono i primi imperi, fra cui quello persiano,
cinese e romano. La cultura greca, fortemente interattiva con quella minoica e
persiana, integratasi poi con quella più tarda romana, specie dopo la sua
conquista, fornì gli elementi essenziali della Cultura del Mondo Occidentale, e che attualmente ne è ancora la
base, arricchitasi poi a livello istituzionale, specie dopo la creazione della
complessa struttura statale ideata dal Sistema
Romano, superando le visioni anguste della polis greca.
· Non
si può ignorare il fatto che la Cultura
Occidentale (poi europea), si sia arricchita grazie agli apporti culturali
della Mesopotamia (specie babilonese, persiana e persino indo-aria),
dell’Egitto faraonico, della cultura ebraica, celtica, etc.
· Il
debito contratto con l’antica Persia da parte della cultura greca (compreso
quello guadagnato dalla Persia nei confronti della Grecia), subì una repentina
accelerazione nel momento della conquista della Lidia ionica da parte del
sovrano medo Arpago nel 546/545 a.C. I Medi agivano per conto dei loro signori
persiani e sembra che questo evento sancì la conoscenza da parte dei Greci
della Persia (al contrario degli Assiri e degli Egizi che già la conoscevano),
dato che nessun riferimento ad essa è rinvenibile sino ad allora nei documenti
antichi.
· Nell’ultima
metà del I millennio a.C., si registrarono enormi progressi tecnologici mai
raggiunti prima di allora, mentre in Cina si perfezionava la preparazione della
carta, e che avrebbe agevolato la scrittura e la diffusione del sapere, sempre
in Cina si svilupparono anche la Matematica e l’Algebra.
· Attorno
al V secolo a.C. nacquero Buddha e Confucio, nel I secolo a.C. nacque Gesù, più
tardi nel VI secolo d.C. nacque Maometto. Dalla presunta vita e predicazione di
queste persone si svilupparono Buddhismo,
Confucianesimo, Cristianesimo e Islam.
· Queste
credenze filosofico-religiose, condizionarono nel corso dei secoli successivi
la cultura e la società in modo estremamente significativo. Vennero introdotte
norme morali ed etiche, le stesse religioni contribuirono allo sviluppo di
nuove forme e modelli di Civiltà, e
alla diffusione del sapere e la conoscenza. Si svilupparono di pari passo anche
le espressioni e forme artistiche, portando alla creazione di capolavori dell’Arte (dipinti, affreschi e sculture),
dell’Architettura di Culto (templi, chiese,
etc.), dello sviluppo di altre forme come la Musica e la composizione di brani cantati o per strumenti, della Poesia e della Letteratura. Al contrario, le ideologie assolute nate in seno a
queste correnti, portarono non di rado a periodi di oscurantismo, persecuzioni,
violenza, fanatismo, guerre e morti, spesso reclamando una natura ritenuta “Santa” o legittima alla loro volontà da
imporsi a livello sia locale o addirittura planetario.
· Nelle
città romane, fin dall’età repubblicana, si attuarono enormi progressi di
ingegneria civile, con la costruzione di strade, ponti, sistemi idrici, fognari
e strutturali ed architettonici, ancora oggi utilizzati o sopravvissuti
all’incuria umana e le intemperie.
· Nel
476 d.C., l‘ultimo imperatore romano, Romolo Augusto, consegnerà la sua corona
al generale barbaro Odoacre, e la storiografia indica con questo preciso
momento, la transizione tra l’Età Antica e
il Medioevo.
· Il
declino dell’Impero Romano segna
l’inizio del Medioevo in Europa,
malgrado una parte tutt’altro secondaria sopravviva più a lungo in Oriente con
l’Impero Bizantino. Il Sacro Romano Impero è il primo abbozzo
di riunificazione dell’Europa, sotto uno stesso comandante in capo, dopo la
caduta dell’antico impero, operato questa volta da popolazioni un tempo
barbariche poi civilizzatesi, sovente germaniche e che saranno conosciute con
il nome di Franchi.
· Il
concitato irrompere negli antichi territori romani di numerosissime popolazioni
provenienti dal meridione e dal levante del Mondo, portò a profondi e non di
rado traumatici rimodellamenti degli assetti governativi, sociali e culturali,
nonché a diverse forme di produzione, anche economiche.
· Nel
XV secolo, quando i Turchi Ottomani conquistarono Costantinopoli, nell’Europa
erano già in atto da tempo profonde riflessioni sui nuovi assetti territoriali
e culturali del Vecchio Continente,
dove varie popolazioni italiche riscoprirono un certo modo di fare mercato ed
impreditoria e che fin dall’epoca delle Crociate,
aveva ripreso a percorrere le rotte navali, conducendo nuovamente le popolazioni
europee, dopo una temporanea chiusura al mondo esterno, agli antichi percorsi
africani e asiatici, aprendo così nuove soluzioni di scambi culturali e
commerciali.
· Il Tardo Medioevo vide la nascita di idee rivoluzionarie, in Cina, ad
esempio, si sviluppò un’economia avanzata e urbanizzata che promosse
innovazioni come la stampa e la bussola magnetica, mentre negli imperi
islamici si verificò una vera e propria Età
dell’Oro.
· In Europa, la riscoperta
del Mondo Classico e gli ulteriori
sviluppi tecnologici, sfociarono nel Rinascimento
del XIV secolo, e le Arti conobbero un periodo fecondo in tutti i campi: Pittura, Scultura, Architettura e Musica.
· Alcune
invenzioni segnarono profondamente il successivo percorso storico, specie in
ambito bellico. La scoperta della polvere da sparo, già nota nel contesto
cinese, sebbene impiegata solo per divertimento con i fuochi d’artificio, portò
l’Occidente a rivedere il proprio
concetto di guerra, nel mentre, in ambito scientifico, la rivoluzione
astronomica del XVI secolo, che recuperò non poche idee già espresse da
matematici, fisici e astronomi in età ellenistica, aprì le porte all’Età Moderna.

· Tra
il XII e il XV secolo, nelle Americhe, erano sorte e prosperate le Civiltà Precolombiane, le quali furono
in grado di formare enormi imperi continentali come quelli degli Incas, dei
Toltechi, gli Aztechi e i Maya, tutti popoli che furono costretti a cedere alla
superiore potenza delle armi da fuoco portate dall’esiguo numero di soldati
europei, portoghesi e spagnoli, che conquistarono i territori, aiutati dal
diffondersi anche di malattie che diventarono epidemiche, importate dall’Europa
e sconosciute per i popoli amerindi.
· L’età
delle scoperte geografiche servì, oltre ad aprire nuove rotte mercantili verso
l’Estremo Oriente, anche a dare
impulso all’attività della ricerca scientifica. Lo sviluppo della marineria
velica oceanica e la capacità di portare a distanze enormi la potenza
devastante delle nuove armi imbarcate, specie sui grandi vascelli, aprì le
porte con la forza a nuovi territori e consentì un nuovo benessere, estrema
sintesi anche di una superiorità militare e civilizzatrice che crebbe sempre
più con il passare dei secoli; tra il XVII e il XIX secolo avvennero le
maggiori colonizzazioni di ampi territori, sia africani, asiatici, dell’Oceania
e delle Americhe, dove si assistete alla decimazione della popolazione
autoctona e della conseguente schiavitù.
· Con
la presa della Bastiglia di Parigi, il 14 luglio 1789 segna l’inizio della Rivoluzione Francese, data canonica per
l’inizio della Storia Contemporanea,
dopo che nei decenni precedenti, il movimento culturale e filosofico dell’Illuminismo, aprì le porte ad una serie
di cambiamenti e di rivoluzioni epocali. Sia la Rivoluzione Francese che la più tarda Rivoluzione Americana, oltre a segnare radicalmente la storia di
entrambe le nazioni, diffusero in tutto il Mondo valori di indipendenza,
libertà e difesa dei diritti umani.
· Tra
il XVIII e il XIX secolo si verificarono altre due importantissime rivoluzioni,
quella Scientifica e Industriale, contribuendo ad una
maggiore espansione dei trasporti su nuovi mezzi come la locomotiva e il nuovo
sistema ferroviario, e la più recente automobile e lo sviluppo dell’energia
elettrica. Tutto questo portò alla nascita dell’industrializzazione e del
conseguente Capitalismo, coevi furono
anche importanti contributi scientifici di impatto culturale, tra cui le teorie
evoluzionistiche e le scoperte astronomiche.
· Incalcolabile
si pensa sia il numero di guerre, grandi o piccole, che si sono svolte durante
l’intero processo evolutivo del genere umano. Il XIX e il XX secolo, non solo
per la loro vicinanza temporale, hanno visto comunque, specie sul continente
europeo, ed in un contesto più ampio ed internazionale, il verificarsi di
grandi guerre e stravolgimenti sociali. Le tensioni tra le varie nazioni portarono
allo scoppio di rivoluzioni (la Rivoluzione
d’Ottobre in Russia) e di guerre (la Prima
e la Seconda Guerra Mondiale). Si
affermarono nuove ideologie che portarono alla formazione di regimi dittatoriali,
i quali perpetrarono genocidi su vaste porzioni di popolazione, dove vennero
sterminati milioni di individui. Politiche internazionali di sfruttamento,
portarono poi all’accentuarsi della divisione in fasce di ricchezza, tra il Primo, il Secondo e il Terzo Mondo.
La fine del XX secolo conobbe un clima di tensioni tra le due superpotenze
dell’epoca, USA e URSS, passata alla storia come Guerra Fredda. Sempre nello stesso periodo, si avviò l’esplorazione
dello Spazio con varie missioni, tra cui quella dell’Apollo che portò l’Uomo, a più riprese, a camminare (forse[2]) sulla Luna, mentre varie
sonde furono lanciate nel Sistema Solare
alla scoperta degli altri pianeti e dei loro segreti.
· Il
XXI secolo iniziò con la nuova minaccia del terrorismo a livello mondiale, dopo
gli attentati dell’11 settembre 2001 a New York (USA), che innescarono una
serie di reazioni militari da parte delle maggiori potenze; dopo questa data si
verificarono una serie di atti che nel corso degli anni successivi ha
coinvolto varie nazioni del Mondo. Nel 2007 si contavano 24-29 conflitti,
specie in territorio africano, del sud-est asiatico, con oltre 6 milioni di
morti.
· Si
rende necessaria l’attenzione mondiale a temi quali la difesa dei diritti
civili, la lotta alla povertà, alla fame, l’inquinamento, le minoranze etniche,
etc. Nasce l’Organizzazione delle Nazioni
Unite (ONU) nel 1945, così come si sviluppano varie organizzazioni non
governative che agiscono su scala globale.
· Il
XX secolo vide l’espandersi di un immenso sviluppo tecnologico, mai avvenuto
prima di allora in tutta la storia Umana. Dopo le guerre mondiali, la ripresa
economica fu tale da portare alla diffusione di massa di invenzioni che
cambiarono in modo radicale le abitudini e la qualità della vita: dal telegrafo
si passò alla radio, la televisione permise di vedere cosa accade nel Mondo in
tempistiche immediate, iniziarono i voli aerei che incrementarono gli scambi
umani e commerciali, mentre nelle città si diffuse l’utilizzo dei mezzi di
trasporto, pubblici e privati.
· Verso
la fine del XX secolo si sviluppò anche l’Informatica,
raggiungendo livelli di crescita esponenziale, portando il Computer ad essere
non solo il protagonista indiscusso nel settore industriale, ma anche della
ricerca e della vita quotidiana della popolazione; dalla posta cartacea si
passa a quella elettronica e Internet diventa il canale privilegiato di
comunicazione in ogni angolo del pianeta.
Arrivati a questo punto della nostra breve
disamina, è fuori da ogni ragionevole dubbio che la specie umana, in più fasi
della sua storia evolutiva, in particolar modo in questi ultimi 200.000 anni,
abbia avuto delle inspiegabili accelerazioni, temporaneamente condizionate da
repentini arresti. Del resto, gli studiosi, hanno da sempre riscontrato
notevoli difficoltà nel ricostruire la nostra stessa evoluzione, mentre per
altre specie animali comprenderne i passi evolutivi, sia stato in molti casi
alquanto più semplice, forti anche dalla ricchezza di prove sul campo.
Ed arrivati a questo punto del nostro
viaggio, pertanto, non resta che immergerci tra gli innumerevoli racconti della
Creazione del Mondo e tra i vari Miti, nonché i documenti ufficiali della
Storia, dove in molti di essi, se non
in tutti, come vedremo nei prossimi capitoli, si racconta di come all’inizio
dei tempi, questi Dèi, o Esseri, scesero a più riprese dal Cielo, facendoci dono della cosa più
preziosa in tutto l’Universo: la Vita.
[1] Ritratto postumo di Cristoforo Colombo
eseguito da Sebastiano del Piombo, 1519.
[2] Numerose teorie sostengono che l’Uomo
non sia mai stato sulla Luna e che i governi abbiano creato questa storia per meri
scopi scientifici, militari e di spionaggio internazionale, nonché come
copertura nei riguardi di una presenza Extraterrestre
che dimorerebbe sul nostro satellite da tempi immemorabili.
*
"Il Cammino del Viandante" di Federico Bellini
Parte III - Mitogenesi / Lezione 8, 8.1 - Breve storia del Genere Umano